venerdì 18 novembre 2011

Necrologi

Questa mattina , alla Camera riunita per il voto di fiducia al nuovo governo Monti, il prode Scilipoti, Responsabile deputato , agopunturista eletto nelle file dell’IDV e poi folgorato dall’amore per Berlusconi, ha tenuto a sottolineare a modo suo che la democrazia è morta. Fascia nera al braccio, il deputato distribuiva agli onorevoli colleghi volantini, sicuramente frutto della sua instancabile mente, con il necrologio della democrazia: 18 novembre 2011 - muore la democrazia parlamentare. E sotto la frase dell’articolo 1, comma II della Costituzione: "La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".

Appunto: nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Quello che è avvenuto in questi giorni, le dimissioni di Silvio Berlusconi, le consultazione, la nomina del nuovo Governo, è stato fatto nel pieno rispetto del dettato Costituzionale. Per quanto il populismo imperante di Berlusconi abbia cercato di farci credere che il premier è eletto dal popolo, è fondamentale far notare che nessuno ha mai modificato gli articoli 92 e seguenti della Costituzione, quindi quegli articoli che si riferiscono proprio al Governo , alla sua nomina, e alla richiesta del voto di fiducia. La legge elettorale prevede che ogni schieramento debba indicare il suo premier, ma, conclude la legge, restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall’articolo 92 , secondo comma della Costituzione. Fatto salvo quindi che spetta solo al Presidente della Repubblica nominare il Presidente del Consiglio e su proposta di questo i ministri, e che il governo così nominato deve presentarsi ad entrambi i rami del Parlamento per ottenerne la fiducia.
Nelle forme e nei limiti della Costituzione. E’ questa la democrazia.

lunedì 7 novembre 2011

La transumanza

Novembre, andiamo. E' tempo di migrare!



venerdì 4 novembre 2011

Uomo in mare...

Anzi per strada ... a Genova!

giovedì 20 ottobre 2011

Così muore un dittatore

Nascosto dentro una buca, gridando “non sparate”, ferito alle gambe e poi finito da un colpo alla testa da un diciottenne. Praticamente una morte di merda.
Io lo avevo capito già dagli ultimi proclami , da quando richiamava alla guerra santa da dentro un garage umido con i riccioli nascosti dentro un cappellino con il pelo e sul predellino di un motocarro. Già da allora si capiva che era solo questione di tempo. Nente più divise con carico di medaglie guadagnate in chissà quali guerre, niente vesti tradizionali ricoperte di ricami, niente amazzoni a far da guardia al povero dittatore intirizzito sotto l’ombrello. Solo un vecchio rincoglionito che sbraita parole senza senso.
Un po come quell’anziano che al momento guida questo paese.
E pensare che se si fosse dimesso sarebbe ancora vivo.


Capito Silvio???

giovedì 29 settembre 2011

Post a rete unificata - no alla legge ammazzablog

Questo blog aderisce all'iniziativa lanciata da valigia blu di un post a rete unificata in concomitanza con la manifestazione contro questa legge sulle intercettazioni, ennesimo attacco alla democrazia , alla libertà di informazione, al lavoro della magistratura.
Di seguito il testo a rete unificata per spiegare bene il comma 29 contenuto nel decreto, il comma ammazzablog, per l'appunto

Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.

Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.

Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.

Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.

Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.

Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica

giovedì 11 agosto 2011

Libertà di licenziamento

Roma, 11 agosto 2011



Oggetto: notifica di licenziamento

On Silvio Berlusconi,Presidente del Consiglio dei Ministri
On Giulio Tremonti, Ministro del tesoro,

con la presente Vi informiamo che abbiamo deciso di procedere al Vostro licenziamento, che dovrà intendersi operativo a partire dalla data odierna.


Tale provvedimento viene adottato per la seguente motivazione: completo disinteresse nei confronti delle sorti dello Stato, utilizzo delle cariche pubbliche esclusivamente per il perseguimento dei fini personali, corruzione, incapacità assoluta e totale di governare il Paese.
In altre parole: avete in mano questo paese da ben 17 anni e siamo nel baratro; ragione oggettiva per levarsi dai coglioni.


Trattandosi di un licenziamento per giusta causa, per i giorni di mancato preavviso non verrà corrisposta alcuna indennità sostitutiva, ma siamo certi che quanto racimolato in questi lunghi anni di duro lavoro saranno sufficienti per garantire una serena e dignitosa vecchiaia e/o ritorno alle occupazioni svolte prima che qualcuno avesse la malaugurata idea di affidarvi il Governo dello Stato.
Vi invitiamo a prendere contatto con l’Ufficio Personale per la restituzione di quanto dovuto a questo Paese.
Distinti saluti.

venerdì 5 agosto 2011

Delenda est

Catone il Censore, senatore romano, era solito concludere le sue orazioni con la frase "Carthago delenda est", Cartagine deve essere distrutta. Poco importava di cosa si discutesse, Cartagine era per Catone all'incirca quello che la legge, anzi la Costituzione è per Berlusconi: qualcosa di cui liberarsi quanto prima.

Sono circa 20 ani che Berlusconi e il suo governo tentano sistematicamente di distruggere il Paese e ridurlo ad un cumulo di fumanti macerie, ma ogni volta che si tenta di affondare il colpo c'è sempre questa benedetta Carta Costituzionale di mezzo, quei 139 articoli scritti dai padri costituenti che certo non immaginavano che quelle regole sarebbero state l'unico baluardo contro il brianzolo venditore di pentole.

Oggi , nonostante il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni, nonostate un ministro dell'economia che si ritiene un genio ( anche se incompreso) e nonostante all'interno del governo sieda un illustre economista come Renato Brunetta (colui che per sua stessa ammissione avrebbe meritato il Nobel per l'economia. Sulla fiducia credo, come il Nobel per la pace di Obama), insomma nonostante questo trust di cervelli, pure noi siamo in piena crisi finanziaria.

Anche stavolta la colpa è dei soliti noti: i comunisti, i giornali, e pure la Costituzione. Questo il ragionamento: c'è crisi perchè il governo non ha poteri, è bloccato dalla Costituzione. I padri costituenti avevano paura di ripiombare nel fascismo e quindi non hanno dato al premier i poteri necessari per affrontare qualunque questione. Ed ecco la soluzione : la modifica della Costituzione. Non tagli equamente distribuiti, non misure per la crescita, nè sostegno all'occupazione, solo la modifica della Carta. La domanda a questo punto nasce spontanea: come?

Innanzitutto inserendo in Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio, ma soprattutto con la riforma di quella parte, i rapporti economico-sociali, che sta stretta a Berlusconi e compagnia. Verrà riscritta quindi la parte che riguarda la libertà d'impresa e i rapporti economici e verrà decisamente semplificata.

La madre di tutte le riforme economiche passa per il concetto: libero tutto ciò che non è espressamente vietato. In pratica: fate un po come cazzo vi pare.
Del resto, cosa potevamo aspettarci dal Popolo delle libertà...

 
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